Riserva Naturale della Marcigliana

Marcigliana tra Storia e Cultura

Crustumerium

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Reperti Crustumerium latina

Crustumerium era un’antica città Latina collocata in una posizione particolarmente strategica su un’altura in affaccio sul Tevere, a controllo di un antico percorso viario di collegamento tra l’Etruria e la Campania. Le più antiche testimonianze dell’insediamento risalgono alla prima età del Ferro (IX-VIII sec. a.C.), ma il centro acquista una vera connotazione urbana tra VII-VI secolo a.C.

Le fonti antiche testimoniano che, con alterne vicende, essa fu alleata e nemica di Roma. Alcune donne crustumine furono coinvolte nel mitico “ratto”, a seguito del quale gli abitanti della città furono deportati e le loro terre distribuite ai coloni romani. La città era munita di un imponente struttura difensiva, costituita da un sistema di terrazzamento in blocchi di tufo. Il nucleo cittadino si raggiungeva attraverso una tagliata che, oltrepassato l’abitato, scendeva dirigendosi verso gli antichi centri di Gabii e Preneste.

La storia di Crustumerium latina termina durante i primi anni della repubblica, quando cade sotto il giogo di Roma che vi istituisce la tribù Crustumina (o Clustumina). Nel corso degli anni Ottanta, la Soprintendenza Archeologica di Roma ha condotto alcune campagne di scavo che hanno messo in luce circa un centinaio di tombe di una vasta e ricca necropoli che circondava la città: sepolture ad inumazione di diverse fattezze, caratterizzate da ricchi corredi composti da ceramica vascolare d’impasto, buccheri, fibule ed armi in bronzo e ferro. I reperti sono conservati al Museo Nazionale Romano – Terme di Diocleziano.

via della Marcigliana
Visibile dall’esterno.

Torretta Medievale della Bufalotta

Torretta Medievale della Bufalotta

Si tratta di un torrione o casa-torre probabilmente pertinente al casale di Massa de Vestiario, risalente ai primi anni dell’XI secolo, che fu centro amministrativo di un grande complesso di fondi dipendente dalla Badia di Farfa.

Nel Seicento, la struttura appartenne alla tenuta di Ciampiglia, di proprietà della famiglia Del Bufalo.

 

via della Marcigliana
Visibile dall’esterno.

Tor S.Giovanni

Marcigliana tra storia e cultura-tor-san-giovanni

Tor S.Giovanni

Posta in una posizione strategica su uno sperone tufaceo a dominio della riva sinistra del fosso omonimo, la torre poteva comunicare, attraverso vedette intermedie, con i più importanti luoghi fortificati della via Nomentana e Salaria. Costruita probabilmente alla metà del XIII secolo, e denominata Capitignano dalla tenuta medievale cui apparteneva, fu in possesso delle famiglie Mellini ed Astalli.

Nel 1564 divenne proprietà dell’Ospedale di S. Giovanni di cui assunse il nome. In origine la torre era ornata da una merlatura guelfa, oggi sostituita da una copertura a tetto inclinato. Accanto è una piccola chiesina.

via di Tor S. Giovanni
Raggiungibile con il percorso ciclabile. Visibile dall’esterno.
Marcigliana 102

Casale o Castello della Marcigliana

Castello della Marcigliana

Situato su un’altura a lato della via Salaria, il complesso ha origine medievale. Il fondo sembra trarre il suo nome dall’antica famiglia dei Marcelli, si trova infatti denominato come “Marcigliana Vecchia”. E’ probabile una sua originaria funzione di castello attestata ancora nelle rappresentazioni iconografiche della cartografia del Seicento, dove compare una costruzione a torre merlata. Nel corso dei secoli XVI-XVII, il complesso viene trasformato secondo le esigenze delle nobili famiglie proprietarie (Ceuli, Barberini, Gabrielli, Carpegna), assumendo caratteristiche di villa.

Ancora nell’Ottocento apparteneva alla famiglia Carpegna, mentre agli inizi del Novecento pervenne al duca Mario Grazioli. La struttura attualmente percepibile è costituita da un corpo maggiore, che nella parte centrale sviluppa in altezza una sorta di torre belvedere. L’edificio è collegato ad un secondo corpo di fabbrica attraverso dei muri di recinzione che determinano una corte interna. Isolato dal nucleo principale sorge un terzo fabbricato, cui è annessa la cappella. Davanti alla facciata principale si apre un ampio terrazzamento, ornato al centro da una fontana. L’ingresso al complesso è sormontato dallo stemma marmoreo della famiglia Grazioli.

via Salita della Marcigliana
Visibile dall’esterno.

Basilica e Catacombe di S.Alessandro

Basilica e Catacombe di S.Alessandro

Il complesso paleocristiano fu scoperto nel 1854, quando la Sacra Congregazione di Propaganda Fide condusse una campagna di scavi in una porzione della Tenuta di Capobianco, detta Coazzo. Vennero così alla luce i resti di una basilica annessa ad un cimitero, ricco di iscrizioni e pitture.

La basilica fu probabilmente eretta da un clero locale, che provvedeva al governo degli abitanti delle comunità rurali di Ficulea e Nomentum. Il piccolo nucleo sepolcrale fu riconosciuto come il cimitero di S. Alessandro: su una transenna marmorea fu rinvenuta un’iscrizione dedicatoria che indicava le sepolture di Alessandro e dei suoi compagni martiri Evenzio e Teodulo, probabilmente vittime della persecuzione operata dall’Imperatore Diocleziano sui cristiani. Nel IV secolo d.C., il Vescovo Urso promosse la monumentalizzazione della “memoria” e l’edificazione di un martyrium; all’interno dell’edificio di culto, le tombe dei martiri erano segnalate da un altare collocato in posizione obliqua rispetto all’asse centrale della chiesa, così da rispettare il primitivo luogo di sepoltura.

Durante la guerra gotica (535-553 d.C.) la catacomba fu devastata dalle milizie di Alarico e Genserico. La traslazione dei corpi dei santi nel IX secolo portò al sostanziale abbandono del complesso. All’interno della basilica si conservano due colonne del vestibolo ed in fondo alla navata la cattedra episcopale. Al centro è l’altare che segnala le sepolture dei martiri, mentre sul pavimento sono numerose iscrizioni sepolcrali, alcune di fedeli che erano stati particolarmente devoti ai martiri, altre appartenenti a vescovi.

Il cimitero si sviluppa su un solo piano con una rete di gallerie comunicanti. E’ costituito da due nuclei distinti, ma coevi, accessibili da punti diversi rispetto all’edificio basilicale. Nel 1857 il Pontefice Pio IX aveva in progetto di costruire una chiesa sull’antico oratorio, ma il programma non ebbe seguito; una tettoia sostenuta da pilastri fu quindi sistemata per preservare il monumento. L’attuale sistemazione, realizzata nel 1936, invece è opera dell’ing. Clemente Busiri Vici.


via Nomentana 1288
(prossima al confine della Riserva)
Accessibile previa autorizzazione da parte della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra (tel. 06 4465610).

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Riserva Naturale della Marcigliana

via di Tor San Giovanni 301
00139 – ROMA

06.87121687

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