Riserva Naturale di Monte Mario
Caratteristiche
Riserva Naturale di Monte Mario
Monte Mario, da cui prende il nome la omonima Riserva Naturale, con i suoi 140 metri di altezza, è il rilievo più imponente del sistema dei colli denominati “Monti della Farnesina”, situati nella zona settentrionale della città. Originatosi oltre un milione di anni fa, le sabbie e le ghiaie sedimentarie che lo compongono ne fanno uno dei luoghi di Roma di maggior interesse geologico e paleontologico. Si tratta, infatti, di depositi marini di età pliocenica, che secondo gli studiosi rappresentano i terreni più antichi affioranti nel Comune di Roma. L’abbondanza di fossili nell’area è nota fin dai tempi antichi e già Leonardo da Vinci li studiò durante il suo soggiorno a Roma tra il 1513 e il 1516, quando con i suoi discepoli si recava a raccogliere “li nicchi” sulle pendici del Monte. Lo studio più completo sulle conchiglie fossili dell’area risale ai primi anni del ‘900 e comprende una descrizione dettagliata di oltre 700 specie per lo più conservate nelle collezioni di diversi musei paleontologici.
Monte Mario, “Mons Maris” il monte del mare, secondo l’etimologia più corretta, prende il nome proprio dalla cospicua presenza di questi fossili marini. Per i pellegrini che percorrevano la Via Francigena Monte Mario, invece, era conosciuto con il nome di Mons Gaudii, in quanto, appunto, era il luogo dal quale, dopo un lungo cammino, potevano gioire avvistando finalmente Roma e la loro meta: San Pietro.
Oggi l’intero comprensorio è di importanza strategica all’interno della Rete Ecologica cittadina, rappresentando la parte terminale del corridoio ecologico del settore settentrionale della città che, attraverso il Parco di Veio e la Riserva dell’Insugherata, connette il Tevere e le aree verdi più centrali della città alle aree agricole e naturali extraurbane.
Dal punto di vista vegetazionale il territorio della riserva si caratterizza per la notevole estensione di vegetazione arborea e arbustiva che copre gran parte del territorio. Il settore settentrionale è caratterizzato prevalentemente da querceti in cui predominano il leccio e la sughera, mentre nello strato arbustivo, specialmente nei versanti più soleggiati, sono frequenti elementi della macchia mediterranea quali l’erica arborea, il pungitopo, il cisto femmina, il viburno, la fillirea, il lentisco e il corbezzolo. Un tipo di bosco più fresco si rinviene negli avvallamenti, dove dominano querce caducifoglie come cerri e roverelle accanto a carpini neri, aceri campestri, ornielli e alberi di Giuda; nelle zone più umide si possono incontrare, invece, pioppi bianchi, felci ed equiseti.
A questo ricco serbatoio di diversità vegetale corrisponde una gran varietà di animali selvatici. In tutte le stagioni si può vedere il picchio rosso maggiore, il congenere picchio verde, la ballerina bianca, la capinera, la cinciarella e la cinciallegra. Tra le specie migratrici, presenti nel periodo primaverile-estivo, vi sono l’upupa, la rondine e il gruccione. Frequente è il gheppio, mentre più raro è il falco pellegrino. Di notte frequentano la riserva l’allocco, la civetta e, d’estate, anche l’assiolo, individuabili dai loro caratteristici canti. Tra i mammiferi, frequenti sono la volpe, il riccio e l’istrice, mentre meno comune è il tasso. Di taglia più piccola si rinvengono la talpa, il moscardino, lo scoiattolo e il topo selvatico. Inoltre, vicino a fonti di luce, di notte, a caccia di falene e altri insetti volanti, sfarfallano il pipistrello nano, la nottola e il pipistrello albolimbato. Infine, tra gli anfibi ricordiamo il rospo comune e tra i rettili il biacco, veloce e mordace e il più schivo saettone, entrambi non velenosi.
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Biodiversità
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Riserva Naturale di Monte Mario
Villa Mazzanti – Riserva Naturale di Monte Mario
via Gomenizza, 81 – 00195 Roma
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