Parco Regionale Urbano di Aguzzano
Da Antico fondo agricolo ad Area Protetta
Il Parco Urbano di Aguzzano, tipico ecosistema rurale-urbano, impostato su depositi sedimentari e vulcanici che seguono la storia geologica dell’area romana, si estende tra i quartieri San Basilio, Casal de’ Pazzi e Rebibbia per circa 60 ettari interamente di proprietà del Comune di Roma, rappresentando un’oasi verde per la periferia orientale romana ed un prezioso corridoio biologico che collega la valle solcata dall’Aniene con l’Agro Romano.
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Il territorio in gran parte pianeggiante, grazie anche alla presenza di una consolare come la Tiburtina ed alla vicinanza dell’antico Anio, visse il suo massimo splendore in età romana divenendo un grande e prezioso fondo agricolo di proprietà della gens Acutia, dalla quale trasse il nome di Acutianus. Terminati i fasti imperiali l’area, nel tempo abbandonata e teatro di aspre battaglie, divenne paludosa ed inospitale e solo gli interventi di bonifica effettuati alla fine dell’800 con l’impianto di alberature lungo i viali ed i fossi mutarono il panorama che prese l’aspetto odierno.
Mancando di vere e proprie zone boschive se non quelle poche formate da specie esotiche ed invasive come l’ailanto, il parco trae le sue caratteristiche paesaggistiche e vegetazionali dal reticolo di filari costituiti prevalentemente dal pino domestico che con la sua chioma ad ombrello domina i lunghi viali insieme ad esemplari di cipressi, platani e tigli.
Anche se pianificata in modo “artificiale” e nonostante subisca la pressione della città, l’area presenta contesti naturalistici importanti come i fossi e le zone ripariali dove si osservano specie igrofile come il pioppo e il salice associate a specie arbustive ed erbacee quali il sambuco, la canna palustre e l’equiseto. Sui modesti pendii di origine naturale colonizzati dalla ginestra e sulle spallette formate da terre di riporto, vivono specie introdotte come il corbezzolo e l’agazzino, mentre lungo i prati vegetano specie comuni tra le quali il finocchio selvatico o appariscenti come l’orchide maggiore e l’aglio, che durante la primavera tingono di viola gli “antichi” fondi.
Caratterizzata morfologicamente dal fosso di San Basilio, che dà rifugio a specie di valore come il rospo smeraldino e la biscia dal collare, la zona ospita una fauna non troppo diversificata anche se con alcune eccezioni di rilievo come la gallinella d’acqua e l’airone cenerino. Tra i casali abbandonati vivono specie ormai urbanizzate come la volpe e il topo selvatico o più elusive come la talpa, il riccio e l’istrice. Chirotteri come la nottola e rapaci quali l’allocco, il barbagianni e la civetta, che con il suo canto notturno risveglia nell’uomo ancestrali paure, abitano le notti del parco.
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Parco Regionale Urbano di Aguzzano
Villa Mazzanti – Riserva Naturale di Monte Mario
via Gomenizza 81 – 00195 Roma
06.35405350