Monumento Naturale Parco della Cellulosa

Dagli impianti all’Area Protetta

Ultimo in ordine di arrivo (2006), il Monumento Naturale Parco della Cellulosa si trova nella zona di Casalotti (quadrante nord) e occupa una superficie di circa 100 ettari. Il parco è caratterizzato da due aree distinte (ex Ente Nazionale Cellulosa e Carta) collegate tra di loro dal fosso di Galeria.

All’interno di queste aree hanno sede le strutture di ricerca dell’URF (Unità di Ricerca Forestale dell’Istituto di Sperimentazione per la Pioppicoltura del CRA – Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura).

Il complesso è costituito da un unico comprensorio di circa 77 ettari, nei quali si trovano diversi impianti sperimentali, frutto di un’intensa attività di ricerca sull’arboricoltura da legno. Tale attività ha condotto, con specifiche tecniche di selezione e miglioramento genetico e di propagazione e di allevamento in vivaio, alla realizzazione di “arboreti” costituiti da specie sia autoctone che alloctone.

È presente inoltre una collezione di specie mediterranee provenienti dal Lazio e dal centro-Italia. La vegetazione spontanea è presente principalmente sulle zone di confine delle due aree e lungo i fossi. Nei versanti più caldi e soleggiati sono presenti specie come la quercia (Quercus suber), il leccio (Quercus ilex), l’olmo e specie arbustive tipiche dell’area mediterranea, quali il lentisco, la fillirea, il cisto, l’olivastro ed il corbezzolo.

Dal punto di vista faunistico, nell’area sono presenti specie tra le quali la volpe, l’istrice, la poiana, l’upupa e la civetta.

FAUNA IN RISERVA

La Volpe comune

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Volpe comune

Strategie di città
La Volpe comune (Vulpes vulpes) è un piccolo carnivoro appartenente alla famiglia dei Canidi.
Distribuita in tutta Europa (Islanda esclusa), nel nord-Africa, nell’Asia temperata ed in gran parte del nord-America, introdotta in Australia, è presente in tutta Italia ad eccezione della pianura Padana.

Ha il muso appuntito, orecchie grandi e coda folta. Il colore del mantello è bruno–fulvo tendente al rosso con arti biancastri. È specie territoriale, a volte è riunita in piccoli gruppi sociali, di abitudini crepuscolari/notturne. L’accoppiamento avviene in gennaio.
I piccoli (4 o 5) vengono partoriti in tana in primavera, dopo una gestazione di 51–53 giorni; alla nascita sono sordi, ciechi, ricoperti da un pelame grigiastro scuro. L’alimentazione è variabile. Comprende, a seconda delle disponibilità, piccoli mammiferi, uccelli, invertebrati, uova, carogne, rifiuti e, soprattutto in autunno, frutti e bacche. È specie tipicamente forestale.

Per la sua adattabilità frequenta praterie, aree coltivate ed aree antropizzate dove è in aumento. Studi effettuati col radio-tracking mostrano che le volpi in ambiente urbano hanno un territorio meno esteso che in natura: 0,05 km2 contro i 7,5 km2. La differenza è motivata principalmente dall’abbondanza di rifiuti.

 

Picchio Rosso

Il Picchio Rosso Maggiore, noto scientificamente come Dendrocopos major, è uno degli uccelli più caratteristici e facilmente riconoscibili delle foreste

picchio rosso maggiore - Monumento Cellulosa

Picchio rosso maggiore

europee, nonché uno dei picchi più diffusi e ampiamente distribuiti nel continente. Questo uccello affascinante appartiene alla famiglia dei Picidae e si distingue per il suo piumaggio vivace, con predominanza di nero e bianco e distintivi segni rossi sotto la coda e, nel maschio, sulla nuca.

Con una lunghezza che va dai 20 ai 23 centimetri, il Picchio Rosso Maggiore ha un aspetto robusto, con un becco forte e appuntito adatto a perforare la corteccia degli alberi alla ricerca di insetti, larve e altri piccoli invertebrati. La sua lingua estensibile e appiccicosa è un altro adattamento evolutivo che gli permette di catturare le prede nei tunnel e nelle fessure del legno.

Questo picchio è noto per il suo comportamento di tambureggiamento, un suono ritmico prodotto battendo rapidamente il becco contro il tronco di un albero. Questo comportamento ha una duplice funzione: segnalare la propria presenza ad altri picchi, soprattutto durante la stagione degli amori, e dislodare gli insetti dal legno. Il tambureggiamento del Picchio Rosso Maggiore è una delle melodie più caratteristiche delle foreste europee.

L’habitat del Picchio Rosso Maggiore è vario e comprende foreste decidue e miste, parchi e grandi giardini, dove la presenza di alberi maturi e vecchi tronchi fornisce le condizioni ideali per nidificare e alimentarsi.

FLORA IN RISERVA

La Cellulosa

Monumento Naturale Parco della Cellulosa-flora-la-cellulosa-2Le piante… in sostanza
La cellulosa è un composto organico molto diffuso in natura. È presente in tutti i tessuti vegetali, dove funge da componente della parete cellulare con funzione di sostegno.

La cellulosa in genere non è digeribile dalla maggior parte degli animali che si nutrono di piante, tuttavia gli erbivori ruminanti e alcuni gruppi di insetti, tra cui le termiti, dispongono degli enzimi adatti a degradarla in zuccheri più semplici.
La cellulosa, estratta dal legno con metodi chimici, oltre che per la fabbricazione della carta, è impiegata per produrre il raion viscosa (una fibra tessile artificiale) e la nitrocellulosa, utilizzata per la preparazione della celluloide, di vernici ed esplosivi.

In particolare, la carta è un prodotto costituito essenzialmente da fibre vegetali, che si possono distinguere in lunghe o corte in base alla loro struttura. La diversa combinazione del tipo di fibre costituisce la differenza macroscopica fra i diversi tipi di carte e cartoni. Le fibre lunghe provengono dai legni resinosi delle conifere come il pino, l’abete e il larice.
Le fibre corte si ottengono invece da legni di latifoglie come il pioppo, il faggio, la betulla e l’eucalipto.

Le fibre vegetali possono essere inoltre ricavate anche da piante annuali come ad esempio il grano, il riso, la canna, la canapa ed il lino.

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Monumento Naturale Parco della Cellulosa

Via della Cellulosa, 132, 00166 Roma RM

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