Riserva Naturale della Valle dei Casali

Valle dei Casali tra Storia e Cultura

Villa York

Valle dei Casali tra Storia e Cultura-villa york In posizione dominante sulla sommità di una collina e circondata da campi e casali agricoli sorge Villa York, un suggestivo esempio di villa seisettecentesca romana caratterizzata dal felice connubio tra l’uso residenziale ed agricolo. Come la maggior parte delle tenute della Campagna Romana, Casal di Marcello (così era denominata questa porzione di Agro), era in origine di proprietà ecclesiastica; gestita dalle monache di San Cosimato, diviene un’eccellente azienda agricola dotata di un casale con annessi fabbricati di servizio.

Nel 1647 la tenuta Casal di Marcello viene acquistata dalla famiglia Baldinotti, che avvia la costruzione della villa barocca su probabile progetto di Carlo Rainaldi e con il contributo di Antonio De Rossi. Successive trasformazioni furono realizzate dalle famiglie Bichi e Ruspoli, proprietarie tra il 1697 ed il 1750; in particolare il gusto raffinato della Marchesa Girolama Bichi Ruspoli si esprime nella cura del giardino realizzato secondo i modelli francesi, nella realizzazione di nuove strutture come le uccelliere e nell’attenzione agli aspetti decorativi, con l’inserimento di un nuovo repertorio pittorico realizzato da Giovanni Ulisse Ciriaci. Al cardinale Vincenzo Bichi si deve invece lo sviluppo della azienda agricola, ispirato a criteri di gestione razionale del fondo volti al miglioramento delle capacità produttive.

La denominazione con cui è tradizionalmente conosciuta la villa, rimanda invece al Cardinale Clemente Stuart Duca di York, figlio di Giacomo III d’Inghilterra, personaggio celebre della Roma di fine Settecento e inizio Ottocento, che acquistò la tenuta dal Principe Giustiniani nel 1804. Il duca conservò la proprietà sino al 1808, successivamente passò prima ai Silvestri e poi ai Troiani.

Il complesso era sicuramente singolare ed innovativo: la parte signorile con il casino era di modeste dimensioni, un viale collegava la residenza con una chiesina sorta su una preesistente cappella medievale dedicata a Sant’Agata. Qui era anche l’accesso alla villa. Un sistema di scalinate e fontane percorreva la vallata sottostante, per concludersi in un ninfeo, tutto il resto erano campi destinati all’agricoltura.

via di Forte Bravetta
Visibile dall’esterno

Torre Righetti

Valle dei Casali tra Storia e Cultura-torre-righetti La torretta o “belvedere” è un manufatto originale, forse unico nel suo genere a Roma, che si erge solitario in un lembo di campagna destinata al pascolo, sull’ultimo sperone della collina di Monte Cucco.

Costituiva il nucleo centrale di un villino di caccia ottocentesco di proprietà di un certo Cavalier Righetti, che volle far incidere alcuni suoi versi sulla lapide inserita al di sopra dell’ingresso. L’edificio a pianta circolare, alto circa 8 metri, è composto da due corpi cilindrici sovrapposti.
Il livello superiore è circondato da una terrazza che immette in una sala centrale.

L’ampia galleria-ambulacro ed i resti di un imponente camino lasciano intuire che il luogo doveva essere legato a ritrovi conviviali.

Del resto ancora nell’Ottocento questa tenuta doveva essere ricca di verde e boschi, e la vicinanza con il Tevere doveva favorire la proliferazione di animali: un luogo privilegiato, quindi, dove organizzare battute di caccia e banchetti.


Località Monte Cucco
Visibile dall’esterno

Chiesina di S. Passera

 Valle dei Casali tra Storia e Cultura-chiesina-di-santa-passeraLa chiesina medievale era un piccolo oratorio di campagna che doveva accogliere la popolazione rurale e coloro che transitavano lungo il fiume Tevere.

Santa Passera non è riportata nei nostri calendari. La denominazione probabilmente deriva dalla corruzione della dedicazione originale ai santi titolari Ciro e Giovanni (da Ciro, Appacìro, Appacèro, Pàcero, Pàcera, Passera). I due santi furono martirizzati a Canopo, presso Alessandria d’Egitto nel 303, sotto l’imperatore Diocleziano.

La traslazione delle reliquie dei corpi avvenne in una fase imprecisata (VII-IX sec.), a seguito della quale furono sepolti nella chiesa alla Magliana. La chiesina consta di due piani sovrapposti e di un ambiente ipogeo, che in origine dovette essere un sepolcro romano. Al piano superiore è la chiesa attuale ricca di affreschi, frutto di interventi successivi dall’VIII secolo sino al Rinascimento.

Al piano inferiore si trova una cripta, probabilmente la chiesina primitiva, da cui si accede alla cella ipogea dove furono deposte le reliquie dei martiri.

via della Magliana, angolo vicolo di S. Passera (prossima al confine della Riserva)
Si può visitare durante la funzione religiosa domenicale.

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Riserva Naturale della Valle dei Casali

Villa Mazzanti – Riserva Naturale di Monte Mario
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