Ente RomaNatura
Pubblicazioni scientifiche
L’Allocco e i rapaci notturni a Roma, di Paolo Monti, Alberto Todini con schede di Gianni Marangoni e Michele Panuccio,
Collana: Gli Studi e le Guide di RomaNatura / 4,
Editore: Ente Regionale RomaNatura, 2013.
Collana: Gli Studi e le Guide di RomaNatura / 4,
Editore: Ente Regionale RomaNatura, 2013.
Salamandrina dagli occhiali Riserva Naturale dell’Insugherata
Collana: Gli Studi e le Guide di RomaNatura / 1
Autore: Francesca Della Rocca, Leonardo Vignoli
Editore: Ente Regionale RomaNatura
Collana: Gli Studi e le Guide di RomaNatura / 1
Autore: Francesca Della Rocca, Leonardo Vignoli
Editore: Ente Regionale RomaNatura
I Molluschi delle Secche di Tor Paterno Area Marina Protetta Secche di Tor Paterno
Collana: Gli Studi e le Guide di RomaNatura / 2
Autore: Paolo G. Albano, Bruno Sabelli
Editore: Ente Regionale RomaNatura
Collana: Gli Studi e le Guide di RomaNatura / 2
Autore: Paolo G. Albano, Bruno Sabelli
Editore: Ente Regionale RomaNatura
Coleotteri carabidi nella Riserva dell’Insugherata
Todini A., Pignatti S., Vigna Taglianti A., 1998. Interazioni tra periodicità dei popolamenti a coleotteri carabidi e comunità vegetali nell’Insugherata (Roma NW). In: Bologna M.A., Carpaneto G.M., Cignini B. (eds.), 1998. Atti del 1° Convegno sulla Fauna Urbana, Roma, 12 Aprile 1997. F.lli Palombi ed., Roma.
Todini A., 1999. Considerazioni sulla presenza a Roma di Festuca drymeia M. et K. (Graminaceae), specie di nuova segnalazione nel Lazio. Inform. Bot. Ital. 31 (1-3), 39-42.
Todini A., Pignatti S., Vigna Taglianti A., 1998. Interazioni tra periodicità dei popolamenti a coleotteri carabidi e comunità vegetali nell’Insugherata (Roma NW). In: Bologna M.A., Carpaneto G.M., Cignini B. (eds.), 1998. Atti del 1° Convegno sulla Fauna Urbana, Roma, 12 Aprile 1997. F.lli Palombi ed., Roma.
Todini A., 1999. Considerazioni sulla presenza a Roma di Festuca drymeia M. et K. (Graminaceae), specie di nuova segnalazione nel Lazio. Inform. Bot. Ital. 31 (1-3), 39-42.
Presenza Festuca Drymeia
Check-list dei vertebrati nella riserva naturale “Tenuta dei Massimi”: la pubblicazione illustra la check list elaborata dagli autori sulla base di dati bibliografici riferiti agli ultimi vent’anni (1991-2012). La riserva presenta un alto valore di biodiversità, con 141 specie di vertebrati (21 mammiferi, 101 uccelli, 12 rettili, 6 anfibi, 1 pesce), di cui alcuni di interesse conservazionistico a livello europeo, nazionale o regionale. In conclusione si raccomanda la necessità di focalizzare la ricerca futura sulla vitalità di lungo periodo delle popolazioni di alcune di queste specie particolarmente sensibili alla frammentazione del loro habitat, conseguenza dell’urbanizzazione della Riserva naturale.
Battisti check-list Tenuta Massimi
Albano G. and Sabelli B. 2012. The molluscan assemblages inhabiting the leaves and rhizomes of a deep water Posidonia oceanica settlement in the central Tyrrhenian Sea. Scientia Marina 76(4): 721-732.Viene descritta la composizione delle comunità di molluschi presenti nelle praterie di Posidonia oceanica nell’Area Marina Protetta delle Secchi di Tor Paterno. Sulle foglie sono state rinvenute 14 specie e 88 sui rizomi. La profondità del fondale (-24/26 metri) influenza negativamente la diversità specifica di queste comunità.
Albano G. and Sabelli B. 2012Albano G. and Sabelli B. 2012
Albano P.G. and Sabelli B. 2011. Comparison between death and living molluscs assemblages in a Mediterranean infralittoral off-shore reef. Palaeogeography, Palaeoclimatology, Palaeoecology 310: 206–215.
In questo articolo viene analizzato il rapporto fra la presenza di molluschi vivi e morti nelle Secche di Tor Paterno. Specie carnivore e spazzine sono risultate essere più abbondanti fra i molluschi vivi, mentre microalghe erbivore sono più abbondanti fra quelli morti. Questa differenza può essere dovuta alla diversa durata di vita in quanto le specie carnivore e spazzine sono più longeve rispetto a quelle erbivore. Albano and Sabelli, 2011
Albano P.G. 2011. Mollusc of the Marine Protected Area “Secche di Tor Paterno”. Università di Bologna.
Questa tesi di dottorato descrive la biodiversità dei molluschi presenti nell’Area Marina Protetta Secche di Tor Paterno. Quattro differenti biocenosi sono state oggetto dello studio e la malacofauna di ognuna di esse è stata analizzata in dettaglio. 162 le specie rinvenuteche rappresentano il 9% della fauna Italiana. Albano P.G. 2011_Ph.D._tesi
Battisti C., Bottinelli V., Caruso R., Ferrero G., Mari C., Parrella M., Pallara G., Tomassetti M. and Zocchi A. 2001. Il Nibbio bruno Milvus migrans a Roma: dati dalla Riserva Naturale Tenuta dei Massimi. Alula VIII(1-2): 29-33.
Viene qui descritta la presenza del Nibbio bruno e le attività riproduttive di questa specie all’interno della R.N. della Tenuta dei Massimi. Vengono anche riportate alcune notizie sull’attività trofica della specie, sui posatoi utilizzati e sulle interazioni con altri specie di uccelli. Battisti_nibbi_Tenuta_Massimi_ALULA2001
Bianco P.M., Fanelli G., Tescarollo P. and Pignatti S. 2003. Ruderalization in a Roman Park as a Result of Changing Management. Urban Habitats 1(1): 87-104.
Questo studio riporta i risultati di un monitoraggio di dieci anni della vegetazione su un’area ricadente all’interno del Parco Regionale Urbano del Pineto. I risultati mostrano come a seguito della cessazione pascolo vi è un processo di riforestazione dell’area di studio. Bianco _Pineto_2006
Borlenghi F. 1996. Nidificazione di Nibbio bruno Milvus migrans all’interno del Raccordo Anulare di Roma. Alula III (1-2): 122-123.
Questa nota riporta le prime informazioni raccolte sulla nidificazione del Nibbio bruno nella R.N. della Tenuta dei Massimi. Borlenghi_nibbi_tenuta_dei_Massimi_ALULA1996
Cazzolla A. 2005. I paesaggi nelle campagne di Roma. Facoltà di Architettura, Firenze University Press.
Questa tesi di Dottorato illustra i risultati di una ricerca svolta sul paesaggio centrando l’interesse sulla campagna romana. L’interpretazione dei luoghi e delle loro evoluzioni e alterazioni è al centro di questo contributo in cui è discusso il ruolo del paesaggio agrario nell’area romana. Cazzolla A. 2005
Celesti-Grapow L., Pysek P., Jarosik V. and Blasi C. 2006. Determinants of native and alien species richness in the urban flora of Rome. Diversity and Distributions 12: 490-501.
Questo studio analizza la flora urbana della città di Roma attraverso monitoraggi floristici effettuati fra il 1985 e il 2005. Le zone residenziali e il centro della città appaiono poveri di specie mentre una maggiore ricchezza specifica è stata riscontrata nella zona settentrionale della città. Le specie autoctone rappresentano l’84% del totale delle specie rilevate. Celesti-Grapow et al.-Flora of Rome_DDI2006
Crucitti P. and Bufalieri C. 2012. L’erpetofauna della campagna romana tra la Riserva Naturale della Marcigliana ed i Monti Cornicolani: revisione dei dati. Atti Mus. Civ. Stor. Nat. Trieste 55: 69-89.
Questo contributo riassume lo stato delle conoscenze sugli anfibi e sui rettili del settore nord orientale della campagna romana. 26 specie sono state considerate di cui una alloctona, la Trachemys scripta. Viene proposto un sistema di collegamento a rete tra i frammenti protetti con l’estensione di “buffer zones” in modo tale da garantire la conservazione di habitat e zoocenosi. Crucitti P. and Bufalieri C. 2012
Della Bella V. 2005. Composizione tassonomica, organizzazione funzionale e struttura in taglia della macrofauna a invertebrati di biotopi temporanei e permanenti del litorale tirrenico. Ph.D. thesis, Università La Sapienza.
Questa tesi di dottorato analizza le comunità di macroinvertebrati presenti in ventuno biotopi di acque lenti che nella fascia del litorale romano. Fra le aree campionate anche la R.N. di Decima Malafede. 201 taxa di invertebrati sono stati ritrovati e 73 taxa di macrofite. Le raccolte d’acqua permanenti ospitano un maggior numero di specie rispetto a quelle temporanee. Della_Bella_2005_Ph.D._thesis
Di Somma A. 2011. Lo sviluppo del tessuto urbano del Comune di Roma dal dopoguerra a oggi. Atti 15a Conferenza Nazionale ASITA – Reggia di Colorno 15-18 novembre 2011.
Questo lavoro descrive lo sviluppo della Città di Roma attraverso l’analisi dell’uso del suolo nel Comune di Roma. Vengono esaminati i piani edilizi e lo sviluppo dei quartieri periferici proponendo alcune ipotesi sulle tendenze future del territorio. Di Somma A. 2011
Dominicis N. and De Marco G. 2004. Studio fitosociologico e sinecologico delle cenosi del Lazio riferibili alla classe Isoeto-Nanojuncetea Br-Bl. and Tx. 1943. Atti 40° Congresso della Società Italiana di Fitosociologia, Roma
Questo contributo fornisce una panoramica sulle diverse tipologie di formazioni umide a microfite riferibili alla classe Isoeto-Nanojuncetea presenti nella Regione Lazio, attraverso la discussione e definizione della sintassonomia e dell’ecologia relativa alle comunità della classe stessa. Fra le aree campionate vi è anche la R.N. di Decima Malafede. Dominicis N. and De Marco G. 2004_Studio fitosociologico e sinecologico
Dominicis N. and Tufano M. 2005. Aspetti applicativi delle ricerche floristiche ed ecologiche nella pianificazione gestionale di un Ente Parco. Informatore Botanico Italiano (Atti 100° Congresso della Società Botanica Italiana): 37.
Questo contributo sottolinea l’importanza della ricerca scientifica naturalistica finalizzata alla pianificazione delle aree protette. Viene riportato l’esempio della R.N. di Decima Malafede e in particolare del patrimonio floristico di questa area protetta in cui si rinvengono ambienti umidi e palustri con comunità igrofile raramente riscontrabili altrove. La conservazione di queste specie, di sovente ritrovate in ambienti secondari, è avvenuta anche grazie alle vocazione agricola del territorio della Riserva. Aspetti applicativi delle ricerche floristiche Dominicis N. and De Marco G. 2004. Un micro-ambiente tra i giganti: le comunità vegetali degli stagni temporanei mediterranei. Estimo e Territorio 5: 45-48. Questo articolo fornisce una panoramica delle formazioni umide a microfite presenti nella Regione Lazio al fine di tracciare delle linee guida per un’eventuale pianificazione della gestione di questi fragili ecosistemi che annoverano diverse specie la cui distribuzione è in rapida regressione. Dominicis_2004_Estimo_Territorio_Un Microambiente tra i Giganti
Dominicis N. 2007. La gestione degli ungulati in un parco urbano: il caso del cinghiale nella Riserva Naturale di Decima Malafede. Tesi di Master, Università degli Studi di Teramo.
In questa tesi sono stati elaborati i dati riguardanti l’indennizzo dei danni da fauna selvatica registrati nel triennio 2004-2006 all’interno della R.N. Decima Malafede. I danni più ingenti sono stati registrati verso le colture irrigue ed in particolar modo verso le produzioni di angurie. Per limitare e prevenire i danni provocati dai cinghiali a queste colture viene suggerito l’utilizzo di recinzioni. Dominics2007_tesi_La Gestione degli Ungulati in un Parco Urbano
Evangelisti F., Albano P.G. and Sabelli B. 2011. Recent Brachiopoda of the Marine Protected Area “Secche di Tor Paterno”, Central Tyrrhenian Sea. Cah. Biol. Mar. 52 : 193-202.
Questo articolo illustra i Brachiopodi dell’Area Marina Protetta Secchi di Tor Paterno. Quattro specie sono state rilevate, un numero inferiore a quanto atteso. Evangelisti et al, 2011 – Brachiopoda Tor Paterno
Fattorini S. 2011
Insect extinction by urbanization: A long term study in Rome. Biological Conservation 144: 370-375.
Questo è il promo studio che descrive l’estizione degli insetti a causa dell’urbanizzazione di data area. Il trend descritto va dal 1885 al 1999 e mostra un impressionante declino della biodiversità con differenze nei vari gruppi a seconda delle caratteristiche ecologiche dei diversi gruppi oggetti dello studio (farfalle, scarabeidi, tenebrionidi). Fattorini S. 2011
Panuccio M., Agostini N., Mellone U. and Bogliani G. 2013. Circannual variation in movement patterns of the Black Kite (Milvus migrans migrans): a review. Ethology, Ecology and Evolution dx.doi.org/10.1080/03949370.2013.812147.
Questo articolo è una review su quello che è noto riguardo ai movimenti dei Nibbi Bruni nel corso delle varie stagioni dell’anno. Il Nibbio bruno è una delle specie di rapaci nidificanti nelle aree protette gestite da RomaNatura (R.N. della Tenuta dei Massimi e R.N.Decima Malafede) ed è una delle specie a priorità di conservazione. L’articolo fa il punto sulle ricerche effettuate durante la migrazione, ma anche durante la stagione riproduttiva e l’inverno. Vengono discusse diverse ipotesi relative al comportamento differente delle varie popolazioni di questa specie che nidificano in diverse aree geografiche. In particolare vengono discusse le differenze relative alla fenologia, alle rotte, all’influenza della densità di popolazione e alla localizzazione geografica dei siti di svernamento. Panuccio_black_kites_movements_review_EEE2013
Panuccio M. 2009. Lo svernamento degli uccelli acquatici e dei rapaci nella R.N. di Decima Malafede (Lazio). Alula XVI(1-2): 112-114.
Questo contributo riporta i risultati del monitoraggio degli uccelli acquatici e dei rapaci effettuati negli inverni compresi tra il 2005/2006 ed il 2008/2009 nella R.N. di Decima Malafede. 13 specie di uccelli acquatici sono stati registrati con una media annua di 449 individui di cui la maggior parte Aironi Guardabuoi. Cinque specie di rapaci sono state osservate ma solo la Poiana e il Gheppio sono svernanti regolari. Panuccio_Decima_XVCIO_Alula2009
Panuccio M. and Canale E. 2002. Osservazioni sui movimenti post-riproduttivi del Nibbio bruno, Milvus migrans, nel Lazio (Italia centrale). Rivista Italiana di Ornitologia 73(2): 180-182.
Questa contributo riporta osservazioni sulle dinamiche pre-migratorie dei Nibbi bruni nidificanti nel Lazio. Fra i siti in cui sono state svolte le osservazioni vi è anche la R.N. della Tenuta dei Massimi. PanuccioandCanale_migrazione_nibbio_bruno
Podrini A., Di Fabbio A., Jacomini C. and Dowgiallo G. 2006. Relationships between pedological matrix and soil mesofauna in the Natural Reserve of Decima-Malafede (Latium): a new approach and possible applications. XVI Meeting of the Italian Society of Ecology, Viterbo/Civitavecchia 2006
Questo contributo illustra la relazione fra le comunità del suolo e le sue caratteristiche ecologiche. La ricerca è stata effettuata in tre zone boschive della R.N. di Decima Malafede che hanno mostrato delle comunità ricche e diversificate. Podrini_soil_Decima2006
Rugiero L. 2004. Composition of the reptile communities in five urban protected areas of different isolation degrees. Herpetozoa 16(3-4): 151-155.
In questo articolo viene descritta la composizione specifica delle comunità di rettili di cinque aree protette all’interno della città di Roma (R.N. della Tenuta dei Massimo, P.R.U. Pineto, R.N. della Valle dell’Aniene, R.N . di Monte Mario, R.N. dell’ Insugherata). Ogni area presenta un numero di specie compreso tra 8 e 13. Testuggini e serpenti sono i gruppi meno rappresentati, tuttavia la Testuggine di Hermann presenta almeno una importante popolazione riproduttiva. Rugiero L. 2004_rettili
Sarrocco S., Battisti C., Brunelli M., Calvario E., Ianniello L., Sorace A., Teofili C., Trotta M., Visentin M and Bologna M.A. 2002. L’avifauna delle aree naturali protette del Comune di Roma gestite dall’Ente RomaNatura. Alula IX(1-2): 3-31.
Questo lavoro riporta informazioni sulle comunità di uccelli presenti all’interno di 11 aree protette gestite da RomaNatura. 76 specie nidificanti sono state registrate, l’area con il maggior numero di specie è risultata la R.N.di Decima Malafede. In generale la ricchezza specifica è risultata essere correlata positivamente con le dimensioni dell’area protetta. Sarrocco_avifauna_RomaNatura_ALULA2002
Trotta M. 2009. Effetti delle pratiche agricole sulla presenza di Alaudidae e Phasianidae in periodo riproduttivo nella Riserva Naturale di Decima-Malafede (Roma). Alula XVI(1-2): 387-389.
Questo articolo discute la presenza di alcune specie di uccelli tipiche dei paesaggi agricoli all’interno della R.N. di Decima Malafede. Le zone gestite con “set-aside” sono quelle con i valori di abbondanza e ricchezza specifica più alte. Questo studio è attualmente uno dei pochi ad illustrare la relazione fra le diverse pratiche agricole e la presenza e abbondanza di specie ombrello. Trotta M. 2009_Effetti pratiche agricole su Alaudidi e Phasianidae
Trotta M. 2010. Le comunità ornitiche svernanti nelle formazioni boschive della Riserva Naturale di Decima-Malafede: analisi del biennio 2009-2010. Alula XVII(1-2): 1-9.
Questo articolo descrive le comunità di uccelli svernanti in tre boschi della R.N. di Decima Malafede Nella Macchia di Capocotta dove stato riscontrato il maggior numero di specie e di individui. I risultati suggeriscono un declino del Pettirosso. Trotta M. 2010
Trotta M. 2010. Primi dati sulla fenologia riproduttiva e la dieta del Gufo Comune Asio otus nella Riserva Naturale di Decima-Malafede (Roma). Alula XVII(1-2): 105-11.
Il Gufo Comune è una specie nidificante all’interno della R.N. di Decima Malafede. L’analisi delle borre mostro che i roditori rappresentano il 61% delle prede, i piccoli uccelli il 31% e gli invertebrati il 6,6%. Trotta M. 2010_Dieta e fenologia riproduttiva Gufo comune
Trotta M. 2011. Check-list degli uccelli della Riserva Naturale di Decima-Malafede (Roma). U.D.I. XXXVI: 54-62.
Questa è la check-list degli uccelli della R.N.R. di Decima Malafede aggiornata al luglio 2011. La lista comprende 156 specie di cui 77 nidificanti. Trotta M. 2011_check_list_Decima
Vignoli L., Mocaer I., Luiselli L. and Bologna M.A. 2009. Can a large metropolis sustain complex herpetofauna communities? An analysis of the suitability of green space fragments in Rome. Animal Conservation 12: 456-466.
Questo articolo riporta i risultati dell’analisi della distribuzione e presenza delle varie specie di rettili presenti all’interno della città di Roma in relazione a diverse variabili ambientali. 10 specie di anfibi e 15 specie di rettili sono state studiate. La dimensione dell’area verde e dei boschi correla significativamente con la ricchezza specifica di anfibi e rettili così come la presenza di corpi idrici. Di particolare importanza per la conservazione dell’erpetofauna è quindi legata al mantenimento delle piccole zone umide, alla protezione dei boschi di dimensione superiori ai 50 ettari al mantenimento delle fasce ecotonali. Vignoli et al. AnimCons2009