Ente RomaNatura

IL GIARDINO DELLE FARFALLE. Progetto Scuola

Realizzare un giardino per le farfalle non ha solo un valore educativo come luogo ideale per molte osservazioni naturalistiche e per scoprire e conoscere la natura. Infatti ogni giardino, per quanto piccolo, può costituire un’oasi dove le farfalle possono nutrirsi, riprodursi, sostare durante gli spostamenti. I giardini per le farfalle contribuiscono così a formare degli importanti “ponti” tra le aree naturali ancora esistenti. Un giardino come quello che ci si propone di realizzare, infine, non è utile solo per le farfalle, ma per la fauna e la flora spontanee nel loro complesso.

Fattoria Educativa “Il Trattore”

Dal 2003 cinque aziende agricole, localizzate nelle diverse zone della campagna dentro ed intorno la città , si sono messe in rete e, coordinate da RomaNatura, offrono alle scuole la possibilità di intraprendere un contatto diretto e multisensoriale con un contesto territoriale in cui l’agricoltura si connette ad una naturalità diffusa. L’intento è quello di privilegiare l’approccio sensoriale e l’osservazione diretta degli animali, delle piante e degli elementi geomorfologici presenti nell’area della fattoria. Durante ogni visita, in base all’età dei bambini ed alla stagione, sarà possibile realizzare un laboratorio a scelta, secondo il principio dell’imparare-facendo: ogni azienda offre diversi percorsi che insegnano a capire la realizzazione di prodotti alimentari. La fattoria “Il Trattore” è una società cooperativa di tipo sociale, costituita nel 1980 allo scopo di promuovere l’integrazione di giovani svantaggiati, attraverso le attività di produzione agricola, indirizzata alla coltivazione di ortaggi ottenuti con metodo biologico, e di erogazione di servizi nel settore florovivaistico. La cooperativa gestisce un’azienda agricola ed un punto vendita di prodotti agroalimentari biologici producendo ortaggi di stagione, piante da frutto ed ornamentali con metodi biologici e possiede anche un allevamento di api. La riserva è caratterizzata da un altopiano che raggiunge gli 80 mt e degrada fino a livello del Tevere con un andamento movimentato di collinette. La Valle si insinua a Sud Ovest nel tessuto urbano rappresentando un cuneo di verde che collega le piane costiere con il centro della città attraverso il Gianicolo e Villa Pamphili. La sede operativa della società , così come l’azienda agricola ed il punto vendita si trovano all’interno della riserva naturale della “Valle dei Casali”, in via del Casaletto 400, 00151 Roma. In un’area che la fattoria “Il Trattore” ha messo a disposizione si sta oggi realizzando il progetto “Giardino delle Farfalle”, un progetto semplice ed ambizioso allo stesso tempo.

Il Giardino delle Farfalle

Le farfalle si sono a lungo giovate della presenza dell’uomo: esse infatti amano gli ambienti aperti e assolati, come i campi ed i pascoli. L’alternarsi di campi, siepi, boschi, stagni e fossi, tipico del tradizionale paesaggio agricolo, costituisce quindi l’ambiente ideale per molte specie di farfalle. Ma in un tempo relativamente breve (pochi decenni), il rapporto tra farfalle e uomo è radicalmente cambiato. Il massiccio uso di diserbanti ha causato l’estrema rarefazione, o la scomparsa, in vaste aree, dei fiori spontanei del cui nettare le farfalle si nutrono. Ovviamente esse stesse sono state sterminate dagli insetticidi, spesso poco o niente selettivi. Infine porzioni cospicue del territorio sono ormai ricoperte da cemento e asfalto. Così ampie estensioni del nostro ambiente costituiscono ormai per le farfalle un vero e proprio deserto, privo di cibo e di ripari. Gli stessi giardini, sia pubblici che privati, sono spesso inospitali per le farfalle per diversi motivi come: il diffuso impiego di piante esotiche, sulle quali nessuna farfalla depone le uova, e di fiori appartenenti a varietà molto vistose, ma povere di nettare; la rasatura troppo frequente dei prati, da cui conseguono gravi danni per le specie che si riproducono sulle piante erbacee; l’uso degli insetticidi, particolarmente dannosi per i bruchi, e degli erbicidi che eliminano le piante spontanee indispensabili al loro nutrimento. Per tutte queste ragioni, le popolazioni di farfalle che ancora sopravvivono sono spesso esigue ed isolate da altre popolazioni della stessa specie. Il Giardino delle Farfalle costituisce quella che in ecologia del paesaggio viene definita un’area “pietra da guado” (dall’inglese “stepping stone”) e cioè un potenziale frammento di habitat ottimale che funge da arca di sosta e rifugio per diverse specie in una matrice paesaggistica sempre più antropizzata.

Realizzazione di un piccolo “giardino delle farfalle”, all’interno della struttura scolastica o nelle vicinanze, come modello e campo di studio e di ricerca sia delle specie vegetali che degli insetti come indicatori ecologici e biologici. Parte cartografica, mappa, disegni, ricerca e censimento dell’esistente (piante, erbe spontanee, etc). Progettare su carta con riscontro sul territorio. Documentarsi sulle piante indispensabili al ciclo di vita di una farfalla nelle varie fasi. Ricerca sulle farfalle che un tempo si vedevano nella zona, città , campagna vicina e che ora sono più rare. Il “giardino delle farfalle” in alcune occasioni dell’anno scolastico potrebbe essere fruibile dalla collettività locale (famiglie, amici, parenti, corpo docente, altre scuole). Area interessata Una zona all’aperto entro i confini della scuola, accessibile a tutti. Come Didattica attiva e costruttiva, ricerca-azione: dal territorio/problema al libro e non viceversa. Lavorando insieme con docenti, genitori e con chiunque sia coinvolto ed abbia interesse a partecipare al progetto.

Finalità

L’autonomia scolastica propone alle scuole di rinnovare la propria identità rispetto al territorio, orientando la capacità progettuale di chi vi lavora alla realizzazione di attività che si concretizzino nel contesto territoriale. I bambini ed i ragazzi, utilizzando il metodo della progettazione partecipata, possono progettare spazi e luoghi a loro misura e/o possono intervenire con proposte di miglioramento dell’esistente. Gli alunni disabili, svantaggiati socialmente, timidi, potranno trovare un loro ruolo nel progetto ed essere ben integrati nella progettazione partecipata.


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