Ente RomaNatura
Villa Mazzanti
Realizzato nella seconda metà del XIX secolo su un terreno già di proprietà della famiglia Barberini, il complesso di Villa Mazzanti occupa il versante orientale della collina di Monte Mario, in una posizione dominante rispetto al Tevere. Il proprietario fu Luigi Mazzanti, un costruttore edile che apparteneva alla ricca borghesia emergente, al cui interno si diffuse il costume di costruire le proprie dimore in luoghi di particolare suggestione ad imitazione delle ville storiche nobiliari. Il complesso si compone dell’edificio della Villa e di un Giardino di particolare pregio che si estende per circa quattro ettari. L’architettura della villa è uno degli esempi dello stile eclettico che si affermò a partire dal 1870, dove suggestioni cinquecentesche e classiche si accostano ad elementi esotici e fantasiosi per soddisfare il gusto del committente. L’edificio, di modeste dimensioni, si caratterizza per la presenza di una loggia corredata da due terrazze laterali che offrono una suggestiva vista sulla città.
La loggia è definita da sei colonne realizzate in cotto su cui poggiano capitelli corinzi che richiamano i modelli classici in marmo; l’ambiente interno è ornato da una ricca decorazione pittorica che riproduce una serra a struttura metallica contenente diverse varietà di piante mediterranee ed esotiche fra le quali il banano, la chenzia, l’agave, l’edera, il filodendro, mentre altri elementi vegetali potrebbero essere fantastici. L’esterno della villa è ornato da una ricca decorazione policroma: oltre al caratteristico intonaco a “finto bugnato” sono rappresentate figure allegoriche e scene pastorali inserite in tondi e riquadri e motivi di nastri e frutta con funzione di spartipiano. Il giardino di villa Mazzanti in origine si estendeva sino alla zona pianeggiante prossima al Tevere, caratterizzata da un “giardino all’italiana” destinato ad orto, frutteto, vivaio di piante ornamentali, che andò distrutto con la costruzione della viabilità attuale. Diversamente, la zona ancora fruibile del Parco è un prezioso esempio di “giardino all’inglese” dove gli elementi naturali ed artificiali si accostano creando paesaggi “pittoreschi”.
L’area verde è costituita da un bosco di piante prevalentemente mediterranee attraversato da un percorso tortuoso a serpentina di sedici tornanti, che si arrampica lungo le pendici del colle. Al termine della salita è sistemato un laghetto artificiale con al centro un isolotto in scogliera di tufo, ornato da una graziosa casetta rustica che richiama il modello delle capanne montane nord-europee. Il laghetto fungeva da serbatoio di alimentazione di un sistema di giochi d’acqua composto da sedici fontane disposte lungo i tornanti del vialetto, chiuso a valle da una sorta di “casina dei giochi”, oggi diroccata. Di proprietà comunale a seguito dell’esproprio compiuto nel 1967, la villa, restaurata nel corso degli anni ‘90, dal 1998 ospita la sede dell’Ente Regionale RomaNatura.
Alessandra Reggi (tratto da Atlante dei Beni Culturali delle Aree Naturali Protette di RomaNatura)